Sicurezza

Accordo tra IIT e INAIL:
Robot per Prevenire gli Infortuni sul Lavoro

Accordo tra IIT e INAIL: Robot per Prevenire gli Infortuni sul Lavoro

L’Istituto Italiano di Tecnologia e l’INAIL, stanno lavorando a umanoidi in grado di aiutare i colleghi a svolgere i compiti più faticosi e prevenireproblemi e malattie professionali.

Nello specifico è stato siglato un accordo triennale fra i due istituti per lo sviluppo di un “braccio destro” robot capace di spostare pesi. Un vero e proprio aiutante che sappia intuire quanto l’utente umano ha bisogno di una mano. Due gli ambiti di applicazione sperimentale: ospedaliero e industriale.

Ai “colleghi robot” verrà chiesto anche di non essere percepiti come intrusi poiché la priorità è il benessere del lavoratore, non solo fisico ma anche psicosociale. Insomma, dovranno avvertire situazioni anomale, attraverso sistemi avanzati di percezione dello stato fisico dell’essere umano, e intervenire a supporto, anticipando il rischio di errore nel collega umano e gli infortuni dovuti a movimenti continui e ripetitivi.

I robot collaborativi pongono anche delle questioni di carattere normativo, che solo l’INAIL è in grado di sciogliere. L’apporto dell’ente infatti è fondamentale per immaginare le norme future che regoleranno il settore. Trattandosi di oggetti nuovi non si ha neanche un percorso di certificabilità per i “cobot” (robot collaborativi), umanoidi che devono adattarsi all’ambiente antropomorfo.

Un altro obiettivo di IIT e INAIL è quello di creare vestiti intelligenti per comprendere qual è la postura o il grado di fatica di operatori e pazienti. Se sto portando un tavolo e mi fa male la schiena, il robot percepisce che sono posizionato male e allora interviene per alleggerire il carico fornendo aiuto sul fronte più corretto. I prototipi di vestiti intelligenti rilevano sforzo e posizione, ma la prospettiva futura è che possano stabilire anche frequenza respiratoria, battito cardiaco, temperatura, tono della voce, etc. Tutti elementi che possono essere d’aiuto ai robot, a loro volta dotati di una pelle artificiale capace di fornire tatto e capacità di “misurare le interazioni con l’ambiente“, capendo di conseguenza come intervenire nel modo più adeguato e sicuro per la persona.

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