Acustica
L’Acustica nei Luoghi di Lavoro
Documento INAIL per la Progettazione Acustica
Nel 2021 viene prodotto un documento INAIL, dal Dipartimento di Medicina epidemiologica, igiene del lavoro e ambientale, “Corretta progettazione acustica di ambienti di lavoro industriali e non, Manuale Operativo”.
Nel manuale viene sottolineata l’importanza della progettazione acustica dei luoghi di lavoro, chiaramente, per rendere efficace e valida una progettazione è necessario essere al corrente di ogni informazione utile ad affrontare e risolvere le problematiche acustiche dello specifico ambiente lavorativo. Oltre a fornire aspetti teorici e risolvere le problematiche vengono esposte anche indicazioni sulle procedure di analisi e metodi di bonifica e progettazione acustica.
Sempre di più negli ultimi anni si sta diffondendo l’idea della prevenzione nei luoghi di lavoro, collegata alla salute stessa e anche al benessere dei lavoratori. Per raggiungere il confort lavorativo stiamo parlando di confort: termico, vibratorio, luminoso, acustico e della qualità dell’aria.
Le Fasi di Analisi e Progettazione Acustica
Nel documento vengono illustrate le fasi di analisi e di progettazione acustica, sempre inserita in un contesto specifico, fino al raggiungimento del collaudo acustico degli interventi.
La prima fase, quella di analisi, è la più sostanziosa e complessa in quanto ha lo scopo di ottenere una conoscenza dettagliata in termine di caratteristiche acustiche nell’ambiente di lavoro, sorgente di rumore, struttura dell’edificio, attività che si svolgono ecc.
Nella fase di progettazione acustica vengono definite le varie tipologie di correzione acustica, viene verificata la fattibilità tecnica per poi definire gli interventi, analizzarli, verificarli e collaudarli. Avviene poi la stesura del progetto esecutivo (ingegnerizzazione degli interventi), per poi giungere alle verifiche finali di conformità ed efficacia.
Negli ambienti di lavoro una prolungata esposizione nel tempo a livelli significativi può provocare effetti negativi sulla salute del lavoratore. Essendo quindi il principale fattore di rischio, il D.lgs. 81/08 fissa tre soglie di valori limite: valore d’azione inferiore e superiore e il valore limite, portando così i datori di lavoro a controllare meticolosamente e periodicamente l’esposizione.
Si parla nuovamente quindi di informare e formare i lavoratori sui rischi e sulle controindicazioni lavorative, così da saper riconoscere e poter comunicare tempestivamente al medico in caso di necessità.
Vediamo i lavoratori più sensibili al rumore secondo il D.lgs. 81/08: minori, lavoratrici in gravidanza (sono state riscontrate conseguenze come la diminuzione della durata media della gravidanza e riduzione del peso fetale e possibile riduzione della capacità uditiva del neonato) e lavoratori in condizioni di suscettibilità individuale al rumore per via di patologie, disturbi e/o terapie.
I principali fattori che incrementano il rischio di danno individuale sono: predisposizione (individuale o familiare), età, diabete, ipertensione, fumo, esposizione a vibrazioni, sostanze chimiche o farmaci.
È quindi fondamentale avere del personale qualificato che sia in grado di effettuare una valutazione precisa dei rischi, ottimizzando così la prevenzione
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