Formazione

Primo Soccorso

Primo soccorso: Cosa fare e cosa non fare

Cosa Fare e Cosa Non Fare in Caso di Emergenza

Le nozioni di Primo Soccorso non riguardano solo il personale specializzato ma riguardano tutti i cittadini: pensare che il soccorso sia un atto che spetti solo ai sanitari è sbagliato. Mettere in atto semplici manovre di Primissimo Soccorso possono prevenire il peggioramento di un malessere o anche solo portare sollievo psicologico all’infortunato. Qualsiasi persona, se ben istruita, può con il suo intervento salvare una vita o almeno aiutarla. E’ importantissimo, quindi, sapere cosa fare e cosa non fare per non sentirsi inadeguati.

Cosa NON fare:
  1. Non muovere la persona a meno che non esistano gravi motivi per farlo;
  2. Non mettersi in pericolo;
  3. Evitare di farsi prendere dal panico e rimanere lucidi;
  4. Non somministrare farmaci, non fare manovre invasive di competenza medica o effettuare diagnosi;
  5. Non considerare morto l’infortunato (solo un medico può farlo).
Cosa fare:
  1. Mettere in sicurezza la scena;
  2. Cercare di capire la dinamica dell’incidente;
  3. Allontanare i “curiosi” che potrebbero essere d’intralcio;
  4. Valutare se la persona respira, se è cosciente e se c’è polso;
  5. Rassicurare la persona;
  6. Chiamare i soccorsi (118) specificando il luogo, cosa è successo e come si presenta l’infortunato;
  7. Praticare le manovre di RCP se ritenute necessarie dal 118;
  8. Se la situazione non è grave porre la persona in una posizione confortevole;
  9. Non lasciare mai da solo l’infortunato fino a quando non arrivano i soccorsi.

La Rianimazione Cardio-Polmonare o RCP

In Italia, una delle maggiori cause di morte è quella per arresto cardiaco. Le probabilità di sopravvivenza della persona, se non si interviene subito, diminuiscono del 10% ogni minuto che passa, ed è per questo che praticare la Rianimazione Cardiopolmonare deve essere un dovere morale. La prima cosa da fare è sempre avvisare i soccorsi sanitari chiamando il numero unico di emergenza 112 (o il 118) che provvederà a inviare i soccorsi. La seconda è il “massaggio cardiaco”.

Cosa fare:

  1. Controllare le vie aeree, appoggiare una mano sulla fronte e spingere delicatamente per iperestendere il capo all’indietro, contemporaneamente appoggiare indice e medio della mano libera sotto il mento e sollevarlo verso l’altro. Quindi controllare la presenza di corpi estranei nella bocca;
  2. Valutare il respiro della persona attraverso lo schema GAS: “Guardare” se il torace si alza e si abbassa, “Ascoltare” se ci sono rumori respiratori e “Sentire” sulla propria guancia se fuoriesce aria dalla bocca;
  3. Posizionarsi al lato della persona e scoprirne il torace;
  4. Eseguire 30 compressioni toraciche appoggiando la mano dominante sul torace della persona e l’altra sopra, intrecciando le dita;
  5. Comprimere il torace del malato tenendo le braccia tese con una profondità di 4-5 centimetri, ritornare alla posizione iniziale per permettere al torace di espandersi completamente tra una compressione e l’altra;
  6. Effettuare 2 ventilazioni in questo modo: aprire le vie aeree dell’individuo appoggiando una mano sulla sua fronte e spingendo delicatamente per estendere il capo all’indietro, contemporaneamente appoggiare indice e medio della mano libera sotto il mento e sollevarlo verso l’alto; -appoggiare la bocca direttamente sulla bocca della persona (respirazione bocca-bocca) o se in possesso di mascherina posizionarla sulla bocca della persona (respirazione bocca-mascherina), chiudere le narici e soffiare per circa 1 secondo controllando che il torace si sollevi;
  7. Ricominciare con il massaggio cardiaco alternando compressioni e insufflazioni fino all’arrivo dei soccorritori.

Se disponibile nelle immediate vicinanze e soprattutto se si hanno le competenze per farlo, utilizzare il defibrillatore semiautomatico o DAE.

In conclusione:

E’ importante sottolineare che, se chi presta soccorso ad uno sconosciuto non vuole o non si sente in grado di effettuare le ventilazioni bocca a bocca, le linee guida dell’IRC consigliano di continuare con il massaggio cardiaco senza fermarsi. Questo è il consiglio dato anche in situazione Pandemica. Si può aiutare senza mettere in pericolo noi stessi facendo il massaggio senza respirazione bocca-bocca e con i DPI necessari.

All’arrivo del 118, bisognerà lasciare spazio agli operatori sanitari e permettere loro di svolgere il proprio lavoro senza essere d’intralcio. La persona verrà presa in carico e trasportata in ospedale dove riceverà tutte le cure del caso.

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